lunedì 2 giugno 2014

Le Terme romane di Predore (BG)



Un piccolo borgo adagiato sulle rive della sponda occidentale del lago d'Iseo ha nascosto per millecinquecento anni le rovine di un complesso termale del II-III secolo d.C. che, in epoca romana, doveva essere smagliante, ricco di mosaici e rappresentativo di una tecnica specializzata e poi perduta. Probabilmente appartenente ad una domus di più antica realizzazione (I sec. d.C.), testimonia che Predore era un attivo centro romano, scelto come posto di villeggiatura, ma non solo: era infatti un apprezzato luogo di caccia dove si venerava la dea Diana, legata alla natura, ai boschi e alla selvaggina. Fin dal XVIII secolo era nota l'ara facente parte di un tempio dedicato a questa divinità femminile, reperto che fu donato nel 1743 al Comune di Bergamo (oggi esposto al Museo Archeologico del capoluogo orobico), mentre nell'Autiorium di Predore è conservata una copia in gesso.
Le terme furono definitivamente abbandonate nel V secolo d.C. e di esse si era perso il ricordo; dopo il loro casuale ritrovamento sono state musealizzate ed inaugurate nel 2012.
In occasione delle Giornate di Primavera del FAI del 23-24 marzo 2013 abbiamo approfittato per visitarle.
Curioso il mattone con graffiti che riporta una frase dal significato tutt'ora oscuro, con riferimenti al dio Nettuno e alle acque.

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